giovedì 24 febbraio 2011

Pane, lavoro, democrazia e accoglienza - Anche "Mondo a colori" si riconosce nella lezione di coraggio e dignità che arriva dal mondo arabo

L'Associazione Interculturale "Mondo a colori" si unisce alla mobilitazione per denunciare le violenze che stanno sconvolgendo la Libia e il mondo arabo.


Il Presidente della Repubblica Napolitano
"In Libia cessino immediatamente le violenze e si garantisca il diritto di libera espressione della volontà popolare"
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sta seguendo con attenzione le drammatiche notizie provenienti dalla Libia che riferiscono di un già pesante bilancio di vittime fra la popolazione civile. Il Capo dello Stato sottolinea come alle legittime richieste di riforme e di maggiore democrazia che giungono dalla popolazione libica vada data una risposta nel quadro di un dialogo fra le differenti componenti della società civile libica e le autorità del Paese che miri a garantire il diritto di libera espressione della volontà popolare. Viceversa la cieca repressione che colpisce in modo indiscriminato la popolazione non fa che allontanare il Paese da quel cammino di pace e prosperità necessario ad assicurare il benessere del popolo libico. Il Presidente Napolitano auspica pertanto l'immediata cessazione delle violenze e invoca una rinnovata determinazione negli sforzi volti a restituire al popolo libico la speranza in un futuro migliore.

Laura Boldrini - portavoce in Italia dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)
"Crisi nel nord Africa, non solo sbarchi"
Oggi in una trasmissione radiofonica incentrata sugli eventi in nord Africa un ascoltatore arabo che lavora in Italia è intervenuto manifestando tutta la sua delusione: “mi dispiace vedere che quanto sta accadendo nei nostri paesi – il cambiamento storico che è in corso, la rivolta della gente e i giovani disposti a morire in nome della democrazia – qui venga percepita principalmente come possibile invasione via mare, esodo biblico di persone che potrebbero arrivare sulle coste”. C’era amarezza nelle parole dell’uomo, un sentimento di solitudine, come a dire che intorno a lui non trovava  persone con cui condividere questa svolta che dovrebbe interessare tutti, ma piuttosto gente concentrata prevalentemente su eventuali ripercussioni interne.

L'appello "Il Mediterraneo dei gelsomini"
Primi firmatari: Andrea Camilleri, Luigi Ciotti, Margherita Hack, Dacia Maraini, Moni Ovadia, Igiaba Scego
C’è una Italia che si riconosce nella lezione di coraggio e dignità che arriva dal mondo arabo.
Il profumo dei gelsomini arriva anche nel nostro paese, anche nelle barche piene di giovani con la loro domanda di futuro.
Il messaggio che porta con sé ci dice che non è obbligatorio subire il furto di futuro, il sequestro della democrazia, né la fame di pane, lavoro e libertà. Ci conferma che è possibile riprendere in mano il proprio destino, e scrivere insieme una nuova storia per il proprio paese e per il mondo intero.
per adesioni: gelsomini2011@gmail.com