venerdì 6 dicembre 2013

Mission: scongiurato il trash, ma c'è tanto da fare | Vita.it

Bassi gli ascolti per il programma che manda i VIP nei campi profughi, solo l'8,16% di share sulla rete ammiraglia. Giulio Sensi: «Non è un reality, ma un programma serio, pure un po' triste. Eppure è questo il massimo a cui il racconto televisivo può aspirare?»

05/12/2013 - Ieri sera dunque è andata in onda la prima puntata di Mission. I primi dati dell’auditel parlano di 2milioni e 100mila spettatori, per uno share dell’8,1%, un incubo sulla rete ammiraglia abituata ad ascolti sempre superiori al 20%. Albano e figlie insieme a Candida Morvillo e Francesco Pannofino hanno visitato i campi profughi in Giordania e in Mali. Dopo le polemiche e i timori che ne avevano accompagnato la genesi, vista la prima puntata qual è il giudizio sulla sperimentazione di RaiUno di portare in prima serata i rifugiati?


«Pare comunque, ed è onesto affermarlo, che Mission sia un programma almeno serio, anzi forse a tratti anche troppo triste. Resta da vedere, per chi ne avrà voglia, la seconda puntata, ma non è lo spettacolino che pareva dalle prime anticipazioni», dice Giulio Sensi nel suo blog. «Può disturbare umanamente che le telecamere violino certi drammi e soprattutto che vengano coinvolti alcuni personaggi visti soprattutto nella prima parte del programma, ma il trash è stato scongiurato. Il personal show di Albano e la famiglia Carrisi in fondo è la riprova che la televisione italiana non vuole davvero cambiare e conferma che aveva ragione chi criticava la colonna portante del programma: gli ospiti VIP che c’entrano veramente poco, almeno quasi tutti. Non vale invece perFrancesco Pannofino che ci rivela quanto essere intelligenti e avere stile valga in ogni occasione, pure questa».

Si può dire che la presenza dell’Unhcr e Intersos abbia giovato alla dignitosità del programma? «È indubbio, e il lavoro deve essere stato molto e non facile», continua. «Ma la Rai ora avrà da gestire il diritto di tante altre realtà del terzo settore italiano ad esistere anche nel servizio pubblico. La bicicletta ora va pedalata se ci hanno creduto veramente come dimostrava oggi su twitter il direttore di Rai Uno Giancarlo Leone. Detto questo c’è tanto da lavorare per migliorare il servizio pubblico su questi temi e restiamo convinti che il buonismo non faccia bene alla cooperazione, anche se è utile alle sue casse. La giornalista di Radio24 Valentina Furlanetto sintetizza così su twitter: “non è un reality e non è trash (sollievo) ma uno pseudo reportage compassionevole dove si chiedono offerte”. Forse Mission è il meglio che la televisione italiana può offrire. Chi vuole si accontenti, noi no».

Fonte: Vita.it
Mission - la prima puntata andata in onda su Rai1 - www